I tre floral designer senior delineano tre differenti cifre stilistiche, espressioni diverse della stessa disciplina. Realizzeranno tre installazioni ad interpretazione dei valori di Floralism, presso Label 201. Saranno inoltre parte della giuria e terranno workshop dedicati ad appassionati e addetti ai lavori.
Gabriela Grandi è floral designer e fondatrice di Copihue Floral Studio.
Nasce come psicologa e consulente di change management nell’ambito della riqualificazione urbana, cresciuta poi come floral designer tra Roma, Milano, Londra, Firenze. Ispirata dall’equilibrio dell’ikebana, dalle tendenze di San Francisco e dalla rivisitazione contemporanea della pittura olandese del XVIII secolo.
Il floral design è per lei una prospettiva altra di un racconto emozionale, che esplora nuovi tempi e nuovi spazi e prende forma dai principi del design e dalla revisione di forme relazionali.
Il floral design descrive per lei un tempo sconosciuto: quando il fiore smette di essere fresco, per il senso comune, smette di essere bello; ma dopo il suo tempo convenzionale, si trasforma e assume forme e colori inaspettati. Ecco perché, paradossalmente, esprime per lei un’estetica non convenzionale: il fiore non è fine di ciò che sai, ma inizio di ciò che non ti aspetti.
Fonda Copihue per chiudere un cerchio con le sue origini cilene e aprirne uno nuovo: dedicato alla leggerezza, alla condivisione, alla libertà e alla felicità nel farsi sorprendere, ogni giorno, dalla forza e dalla mutabilità instancabile del fiore.
Per fare tutto ci vuole un fiore, diceva una vecchia canzone.
I fiori rappresentano in senso lato la nostra origine, il momento in cui la natura si offre in dono esprimendo la sua potenza nella forma della bellezza.
Essi sono una promessa di continuità e di vita, nonostante la loro stessa vita sia assolutamente fragile ed effimera: per questo sono l’emblema dell’amore. I fiori lo portarono a Parigi dal 2000 al 2001, nel negozio di Christian Tortu. Era il negozio di fiori più bello del mondo. Per Armani Fiori ha lavorato dal 2002 al 2005 a Milano, prima come direttore e poi come consulente. Dal 2005 al 2007 ha vissuto e lavorato in Giappone, infine nel 2008 si è trasferito a Roma dove aver lavorato per diversi anni con Tearose. Nel 2016 partecipa con Tage Andersen ad alcuni progetti.
Roma è il suo approdo, per questo il suo meraviglioso nome appare nel suo logo insieme a una corona greca di mirto: il mirto, caro ad Afrodite, rappresenta l’amore in tutte le sue manifestazioni.
Dylan Tripp inizia la sua carriera inizialmente nella Moda, lavorando per diversi anni come fashion designer per diversi uffici stile, come Valentino e Fendi.
Nel 2004 dà vita a Paraphernalia, un negozio multibrand nel cuore di Roma, che diventa presto una realtà nota per la sua ricerca di giovani designer, la selezione inconsueta di brands emergenti e l’ospitalità data ad artisti.
Parallelamente al suo lavoro nella Moda, Dylan Tripp sviluppa la sua passione per la natura ed il mondo floreale che dal 2012 diventa la sua unica strada.
Con un occhio speciale per forma, colore e movimento, Dylan dà vita a piccoli mondi botanici che riflettono uno stile dove spontaneità, eleganza e poesia si incontrano, creando un’estetica floreale contemporanea. Questa sua visione “floreale” del mondo, lo porta a lavorare per eventi e importanti realtà aziendali che spesso richiedono le sue composizioni per eventi set design, flower services per boutiques, showroom e hotel.